Vertaling van brave
Voorbeelden in zinsverband
Tom was very brave.
Tom era molto coraggioso.
You are very brave.
Sei molto coraggioso.
She was brave.
Lei era coraggiosa.
How brave you are!
Come sei coraggiosa!
John did a brave thing.
John fece una cosa coraggiosa.
He is a brave man.
È un uomo coraggioso.
An able sportsman should be brave.
Uno sportivo abile dovrebbe essere coraggioso.
The Japanese are a brave people.
I giapponesi sono un popolo coraggioso.
Child as he was, he was brave.
Bambino com'era, lui era coraggioso.
His brave action is worthy of a medal.
La sua coraggiosa azione è degna di una medaglia.
She is brave to live alone in the desert.
Lei è coraggiosa a vivere da sola nel deserto.
He is strong, brave and, above all, kind.
Egli è forte e coraggioso, ma soprattutto gentile.
The brave knight steps forward and kisses the lady on the hand.
Il coraggioso cavaliere fa un passo in avanti e bacia la dama sulla mano.
John is brave in appearance, but is in reality a coward.
John è in apparenza coraggioso, però in realtà è un codardo.
Therefore, putting on one side imaginary things concerning a prince, and discussing those which are real, I say that all men when they are spoken of, and chiefly princes for being more highly placed, are remarkable for some of those qualities which bring them either blame or praise; and thus it is that one is reputed liberal, another miserly, using a Tuscan term (because an avaricious person in our language is still he who desires to possess by robbery, whilst we call one miserly who deprives himself too much of the use of his own); one is reputed generous, one rapacious; one cruel, one compassionate; one faithless, another faithful; one effeminate and cowardly, another bold and brave; one affable, another haughty; one lascivious, another chaste; one sincere, another cunning; one hard, another easy; one grave, another frivolous; one religious, another unbelieving, and the like.
Lasciando adunque indietro le cose circa un Principe immaginate, e discorrendo quelle che son vere, dico, che tutti gli uomini, quando se ne parla, e massime i Principi, per esser posti più alto, sono notati di alcune di queste qualità che arrecano loro o biasimo, o laude; e questo è che alcuno è tenuto liberale, alcuno misero, usando uno termine Toscano, (perchè avaro in nostra lingua è ancor colui che per rapina desidera d’avere, e misero chiamiamo quello che si astiene dall’usare il suo) alcuno è tenuto donatore, alcuno rapace; alcuno crudele, alcuno pietoso; l’uno fedifrago, l’altro fedele; l’uno effeminato e pusillanime, l’altro feroce e animoso; l’uno umano, l’altro superbo; l’uno lascivo, l’altro casto; l’uno intero, l’altro astuto; l’uno duro, l’altro facile; l’uno grave, l’altro leggiere; l’uno religioso, l’altro incredulo, e simili. Io so che ciascuno confesserà, che sarebbe laudabilissima cosa un Principe trovarsi di tutte le sopraddette qualità, quelle che sono tenute buone; ma perchè non si possono avere, nè interamente osservare per le condizioni umane che non lo consentono, gli è necessario essere tanto prudente, che sappia fuggire l’infamia di quelli vizi che li torrebbono lo Stato, e da quelli che non gliene tolgano, guardarsi, se egli è possibile; ma non potendosi, si può con minor rispetto lasciare andare. Ed ancora...